Venezia, la strage del vaporetto nel 1914 diventa un libro - CorrieredelVeneto.it

2022-08-20 03:14:50 By : Ms. Helen Yu

La tomba-lapide al cimitero di San Michele a Venezia

Un cappello che giace penosamente legato al capo della giovane inglese morta tra i flutti. La manica di un cappotto di ottima fattura che resta impigliato a un gancio per l’indecisione della dama che fieramente lo indossava . La chioma bianca di un signore distinto, che mostra l’orgoglio di essersi fatto sa sé. Il sorriso inconsapevole di un turista tedesco, solo, che nessuno potrà riconoscere. Il tormento di chi, salvato, si ributta in acqua per ripescare i sommersi divenendo, suo malgrado, un eroe. Le urla di una bambina strappata al sonno ristoratore dall’acqua gelata, che sovrastano il frastuono della tragedia. È una «Spoon River» veneziana quella che tratteggiano, alternando cronaca a monologhi interiori ricostruiti sulla base di testimonianze e articoli dell’epoca Anna Sandri e Silvia Zanardi , le due giornaliste autrici del libro L’appuntamento (Linea Edizioni, 144 pagine, 14 euro), che riporta alla memoria un episodio sommerso dalla brutalità della guerra e dal trascolorare del tempo avvenuto il 19 marzo 1914 in Bacino San Marco, nel tratto di laguna dal Lido ai Giardini , in cui il vaporetto numero 7 della linea di navigazione cittadina finì in rotta di collisione con una torpediniera poco dopo le 17 di una bella giornata di sole. L’Italia un anno dopo sarebbe entrata in guerra e la coincidenza con i giorni che stiamo vivendo rende la lettura di questo libro ancora più palpitante e drammatica.

«Il destino mescola le carte - si legge nel libro - poi le mette sul tavolo: nel momento in cui il gioco è cominciato, tornare indietro è impossibile ». I fili delle tante vite interrotte da quell’incidente di cui in rete non c’è traccia, sepolto anzitempo da altri se possibile ancora più drammatici che la città avrebbe vissuto nei mesi a venire, le due autrici li hanno riannodati a uno a uno partendo però dal richiamo di una lapide. Quella di Sarah Mc Lean Drake e sua figlia Jane, che a Venezia erano arrivate a bordo di un treno il giorno prima del disastro e che sono sepolte nel cimitero veneziano di San Michele. Una lapide fatta mettere dalle figlie e dalle sorelle delle vittime «a eterna memoria», è stata un richiamo «foscoliano» per le due autrici, che da quell’iscrizione, che menzionava un «disastro» avvenuto in laguna, sono partite, attraverso gli archivi dei giornali locali, alla ricerca di storie, testimonianze, voci .

Tirando a uno a uno i fili di quelle quattordici vite , intrecciati a quelle dei sopravvissuti e dei parenti rimasti. «Perché dopo i primi giorni di lutto - si legge ancora nel libro - di disperazione e drappi neri alle finestre, dopo i 6.000 telegrammi che da tutto il mondo piovvero su Venezia, dopo i grandi titoli dei giornali fino all’America e all’Australia, della tragedia e di tutti noi si è persa la memoria . C’erano già gli spari di Sarajevo nell’aria, la nostra piccola storia non avrebbe potuto trovare spazio mentre a incombere era la Storia ». Oggi, nel giorno del 108esimo anniversario, le autrici è stato presentato il libro a Venezia alla libreria Toletta, aggiungendo altri tasselli alla memoria. Con loro c’erano Sarah Fradgley e la sorella Joanna Spencer-Nairn, discendenti delle «due inglesi» e Ann-Charlotte Stam-Rosemberg, con la figlia Agnes, discendenti della bellissima Feiga, la dama dal cappotto impigliato, sepolta in Ucraina. E dunque, ora, ancora più irraggiungibile.

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