Con Zaha Hadid anche il tè è aerodinamico

2022-08-13 05:47:42 By : Ms. Alice Du

Decisamente promettente la ripresa primaverile delle aste internazionali di Design, a cominciare dai 3.287.214 euro totalizzati da Christie’s a Parigi l'8 marzo con un’eccezionale vendita dedicata alla designer Line Vautrin e alle sue raffinatissime creazioni in bronzo o in acetato di cellulosa, detto Talosel, come lo specchio del 1960 ca decorato con foglie in vetro verde, pezzo unico che ha stabilito un nuovo record mondiale andando al miglior offerente per 491.400 euro, quasi cinque volte la stima minima di 120mila. Altri celebri specchi hanno costituito i punti salienti della vendita, come l’iconico «Folie» in Talosel nero, che ha più che raddoppiato la stima raggiungendo 327.600 euro, così come «Chardon», venduto per 107.100 euro, e «Sequins», aggiudicato a 113.400 euro. Anche le scatole e gli accessori hanno attirato molta attenzione: un portacipria in bronzo dorato del 1940 raffigurante le costellazioni ha ottenuto 40.320 euro, più di otto volte la stima di prevendita, e la scatola «Livre» in bronzo dorato è stata venduta a 27.720 euro, triplicando le aspettative. Sempre da Christie’s ma a New York un appuntamento dedicato al Design e ai Tiffany Studios, conclusosi online l’11 marzo, ha totalizzato oltre 2 milioni di dollari. Ottimi i risultati per Tiffany: la lampada da tavolo «Laburnum» del 1918 ca ha ottenuto 214.200 dollari (stima 50-70mila) e un’altra celebre lampada da tavolo «Daffodil» del 1903 ca è stata venduta per 81.900 dollari (stima 25-35mila). Ulteriori prezzi ragguardevoli sono stati raggiunti dalla collana «Dahlia» di Claude Lalanne che ha realizzato 113.400 dollari, oltre 18 volte la stima massima di 6mila dollari, stabilendo un nuovo record per una collana dell’artista, e un vaso monumentale di Gallé, «Glycines», realizzato intorno al 1920 e venduto per 47.880 dollari, sestuplicando quasi la stima massima di 8mila. A Los Angeles, fulcro della vendita Modern Design Art organizzata da Phillips l’8 marzo è stata una coppia di fantastici coccodrilli pendenti, in metallo dipinto e vetro, progettati e fabbricati a guisa di lampadari nel 1983 dal famoso architetto e designer Frank Gehry per il noto Rebecca’s Restaurant in Venice, California. Stimati rispettivamente 50-70mila dollari e 30-50mila, sono stati aggiudicati per 54.062 e 37.812 dollari. Ma il titolo di top lot è spettato a un raro «Argente Cabinet» (1967) di Paul Evans in alluminio, ardesia e legno, stimato in 25-35mila dollari e venduto per 69mila. Nell’ambito di un’asta dedicata a sole artiste donne, organizzata online da Sotheby’s a Londra e conclusasi il 23 marzo, uno spettacolare servizio da tè e caffè in argento disegnato da Zaha Hadid nel 1995-96 per Sawaya & Moroni, quarto esemplare di un’edizione di 10 del 2004 composto da teiera, caffettiera, lattiera e zuccheriera che, combinandosi fra loro, formano un blocco scultoreo aerodinamico, ha totalizzato 81.900 sterline contro una stima di 20-30mila. A Parigi da Piasa il 23 marzo, nell’ambito dell’asta dedicata al Design Italiano, Gio Ponti ha ottenuto i prezzi più alti, a cominciare dai 156mila euro pagati per una coppia di poltrone in noce e velluto del 1949 (stima 80-120mila), stessa cifra offerta per aggiudicarsi un tavolino basso da thè del 1950 (stima 80-120mila) con piano in cristallo poggiante su una griglia in metallo laccato in tonalità differenti, in modo da far comparire il tavolo sempre diverso a seconda del punto di vista dell’osservatore. Un esemplare della lampada da terra modello «Suora» in ottone, marmo e pergamena, facente parte della Collezione «Omaggio a Carlo Mollino» prodotta da Edizioni Galleria Colombari dal 1994 al 2014, ha raddoppiato le aspettative (15-20mila) con un’aggiudicazione finale a 42.900 euro. Bene anche le lampade di Gino Sarfatti per Arteluce e di Angelo Lelii per Arredoluce, buoni i risultati per Paolo Buffa, Luigi Caccia Dominioni, Franco Albini e Ico Parisi. Vivaci gli scambi all’appuntamento milanese di Cambi, il 30 marzo, tutto dedicato al Design con 200 lotti dal 1900 ad oggi. Top lot la celeberrima lampada a sospensione «Dahlia» disegnata da Max Ingrand per Fontana Arte nel 1954 ed esitata per 40mila euro contro una stima di 15-20mila. Al secondo posto, ben tre aggiudicazioni a 32.500 euro: un gruppo di 12 lampade a parete in metallo e vetro di Murano, disegnate da Vinicio Vianello per Vistosi nel 1957 (stima 6-8mila); una libreria girevole cielo terra, modello «Albero», disegnata da Gianfranco Frattini nel 1960 (stima 6-8mila) e il noto divano «Safari» di Archizoom per Poltronova del 1968 (stima 10-15mila). Al terzo posto, inaspettatamente, un simbolo dell’eclettismo fine Ottocento: un appendiabiti a parete di squisita fattura nello stile moresco tipico di Carlo Bugatti in legno ebanizzato con intarsi e dettagli in peltro, rame e madreperla. Stimato 2-4mila euro, è stato lungamente conteso tra telefoni e web fino a essere aggiudicato per 28.750 euro. Quarto classificato un gruppo di sei sedie «Africa», tra i modelli più conosciuti creati da Afra e Tobia Scarpa nel 1970 per Maxalto, esitato per 26.250 euro (stima 8-10mila) e, successivamente, una rara lampada da terra di Gino Sarfatti per Arteluce del 1951 battuta per 23.750 euro superando la stima massima.

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